La vita è bastarda, la scuola è ignorante
Puoi avere quanti anni vuoi, ma ci sarà sempre qualcosa a cui non sei completamente preparato. Esperienza, la chiamano.
La firma di un contratto, una scomparsa improvvisa, un matrimonio di amici, la prima erezione. Ci sono diverse situazioni che nessuno ti ha insegnato a gestire. E sono cose che comunque capitano, è normale. Eppure ti colgono impreparato. Parlo dal punto di visto «pratico»
Cosa si fa di solito? Come funziona? Cosa è eticamente e moralmente da evitare? Cosa si deve controllare per non essere raggirati?
Ma soprattutto, chi te le deve insegnare queste cose?
Si fa presto a dire «i genitori». Al giorno d’oggi è già tanto se ci sono entrambi. Ragazze madri, divorzi, malattie fulminanti, non sono situazioni poi così rare. E comunque, anche se ci sono entrambi, lavorano. Lavorano tutto il giorno, e contemporaneamente.
La scuola? Ecco, analizziamo la scuola.
Nido, materna, elementari, medie, superiori, università. Ne passiamo di tempo a scuola! Quante di queste strutture ti insegna cosa controllare quando si accende un mutuo? Nessuna.
Eppure insegnano. Ho visto volare dei «3» perché non si sapeva l’anno di nascita di Garibaldi. Peccato che se vai in banca non te lo chiedano.
«In che anno è nato Garibaldi?»
«1807» (*)
«Bene! Hai accesso al tasso agevolato!»
Diciamocelo, nemmeno l’ora di religione (**) ti insegna ad affrontare le situazioni pratiche della vita. Ti prepara con storie e metafore a gestire il sentimento o deviarlo su promesse ultraterrene, ma non ti dice che serve l’abito buono dentro la bara.
Servirebbe una materia del tipo «Situazioni di vita pratica – Cosa e come fare quando…». Si imprecherebbe di meno.
Meno male che ci sono gli amici.
(*) Ho dovuto controllare su Wikipedia
(**) Astenersi paladini della fede. Si parla di situazioni «pratiche».