In palestra (racconto)
Il caldo e l’umido la facevano da padroni nello spogliatoio della palestra.
Giacche e pantaloni appesi, scarpe ben ordinate sotto alle panche. Dalle docce attigue rumore di acqua che scende.
– Cioè vengono in Italia a fare la bella vita! Ma pensa che in Nuova Zelanda ed in Australia se uno non lavora lo mandano a casa! – Disse l’anziano mentre si infilava la maglietta della salute a coste.
– Eh certo, è così che dovrebbe essere. – Rispose l’uomo di mezza età, come per riflesso, mentre calzava una scarpa.
– Pensa che ad uno era scaduto il visto turistico e sono andati in albergo a prenderlo! «Ma cosa fai ancora qui? Via! Via!» – sottolineando l’ovvietà della cosa con alzatina di spalle, mano destra alzata ed occhiolino. – Qua invece è il paese dei balocchi! I politici rubano e gli danno la pensione da ricchi… Bisognerebbe dargli la pensione minima ed un calcio in culo, e quando serve pure la galera. Qua va tutto storto. Nessuno fa niente. Va sempre tutto bene.
– Più rubano e più fa curriculum. – Sottolineò l’uomo di mezza età alle prese con la seconda scarpa.
Intanto dalle docce il rumore dell’acqua cessò. Uscì un giovane: – Qualcuno di voi ha dimenticato un braccialetto? Ce n’è uno sopra il lavandino.
L’uomo di mezza età e l’anziano guardarono il giovane scuotendo la testa. L’anziano: – No. Bisognerebbe portarlo in segreteria.
L’anziano guardando l’uomo di mezza età riprese: – Nessuno fa niente. Stanno tutti a guardare. La rovina di tutto sono le cooperative. Costi alti e manodopera per una cicca di tabacco. Qua bisogna darsi da fare! Se non ci diamo una mano tra di noi è finita. Ce ne freghiamo di tutto e di tutti.
– Cosa vuoi farci, è tutto uno schifo. Qua invece di fare il nostro bene ce lo mettiamo in culo uno con l’altro… Beh io vado. Buona giornata a tutti.
Rimasti soli l’anziano ed il giovane finirono di vestirsi e sistemarsi. Uscirono prima uno e poi l’altro.
Passarono tutti e tre davanti al lavandino.
Il braccialetto è ancora lì.